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mercoledì 24 febbraio 2016

Os Gazeteiros a Lisbona




di Niccolò Desenzani

In un piccolo viaggio a Lisbona, che città meravigliosa, ho quasi messo da parte la ricerca ossessiva del vino, tanto la luce di quel luogo è inebriante.
Unico appiglio verso il mondo dei vini naturali portoghesi, la distribuzione Os Goliardos, che già da qualche anno partecipa a Vini Corsari, ambasciatrice dei vignaioli in Italia.
Di fatto a Lisbona la cultura del vino artigianale mi è parsa davvero poco diffusa.
Una piccola grande eccezione è un locale minuscolo, nato poche settimane fa da due ragazzi francesi, Os Gazeteiros (i pigri): credo sia il primo posto a Lisbona che recita Cozinha e vinhos naturais.
Sembra un piccolo particolare, ma io sono convinto che il loro sarà un vero primato in città, presto emulato e seguito da tanti.
Mi ha colpito come anche a Barcellona la “rivoluzione gentile” dei vini naturali sia partita da un piccolo locale “L’anima del vì”, da due francesi. Poi ognuno faccia le associazioni mentali che gli paiono più azzeccate, ma è un fatto che in questo campo la Francia è sempre il seme, l’origine.

David Eyguesier ai fornelli

Venendo al locale: gentilezza. Piccola scelta di vini dal Portogallo e dalla Francia, piccola cucina di sapori delicati; ogni piatto cucinato al momento, a vista, a partire da ingredienti “di mercato”: soprattutto verdure e spezie leggere, come il cumino e il coriandolo. Qualche acidità di limone. Qualche spunto dalla tradizione.
Un pranzo al modico prezzo fisso di 14€, composto di quattro portate:
Una crema ruvida credo a base di cavolfiore da farci scarpetta.
Un brodo vegetale con verdure insaporite di spezie.
Un pezzetto di petto di pollo, sempre in un brodo di verdura appena acidulato dal limone e con un tocco di coriandolo.
Infine un risotto con le coste insieme a delle sarde saltate in padella.
Pochissimo il sale, con la possibilità di aggiungerne di integrale da macinino.



Abbiamo bevuto due bianchi.


Humus Lb 2013, Encosta da Quinta, veramente buonissimo. Un vino di apparente semplicità, ma perfetto equilibrio e grande freschezza. Si sposa perfettamente col cibo e nel bicchiere danza e cambia, regalando sfumature sempre differenti. Un senza solfiti da uve arinto, di grande pulizia e carattere. La zona di produzione è la regione di Lisbona. 19€ la bottiglia al tavolo.




Auratus 2014, un blend di treixadura e alvarinho di Quinta do Feital della denominazione Minho. Un po’ meno fresco, con elementi di pseudodolcezza, qualche possibile predisposizione all’idrocarburo e un filo di acetica. Ma comunque di discreta beva e piacevolezza. 18,50€.


PS Segnalo che questo fine settimana si terrà l'evento Simplesmente Vinho, sui vini di piccoli produttori: peccato non essere ancora lì!