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venerdì 19 dicembre 2014

Pinot Gris 2011, Gérard Schueller

di Niccolò Desenzani



Sulfureo senza dubbio, in modo sfacciato da subito. Ma in bocca la sberla acido-sale, con un po' di gourmandise, eleva subito il tiro di questo vino.


Poi la botta di solfatara va affievolendosi verso un’esplosione di freschezza: di zuccheri filati, nespole, bergamotto. Rimane quel timbro di refolo sulfureo che ricorda forse, rarefatto, l'odore degli argenti ossidati. Si infiltra rinfrescante nel naso, con accenni di lemoncrema, che fanno tanto Francia.


Evolve veloce al palato, ma secondo un programma abbastanza preciso, per lo meno in questo periodo della sua vita: acidità rotonda molto spontanea, la carbonichina incalza lieve ad alleggerire e dare scrocchio, il sale dosato altrettanto bene di un'ostrica o di un riccio, e c'è per l’appunto quel lato un po' di pasticceria che fa l'occhiolino al bevitore. Come basso, subwoofer, la forza del pinot grigio col suo carattere agrumato, che fa pensare al pompelmo rosa a perfetta maturazione.

Potrei aggiungere a margine che è vino vivo, vibrante. Che non rinuncia a esibirsi a voce anche alta. Mutabile, instabile, esplosivo eppur lì, caratteristico, preciso nell'incedere e a dire con chiarezza le sue generalitá , il suo autore, il suo terreno di provenienza.

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