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venerdì 12 settembre 2014

Cantillon Rosè de Gambrinus, tutta l'eleganza del lampone.


di De La


Rieccoci nella nostro piccolo viaggio  nel mondo  delle fermentazioni spontanee a fare i conti con il birrificio per eccellenza, quel Cantillon che da qualche tempo sta raggiungendo un livello di notorietà notevole e che, ahinoi, sta spingendo i prezzi di questo particolare stile di birra sempre più in alto.
 La framboise, di cui ci occupiamo oggi è la “sorella minore” in termine di notorietà della kriek e mentre in quest’ultima  si usa macerare le ciliegie griotte nel lambic, la framboise viene fatta utilizzando  i lamponi, per la precisione 200 grammi per ogni litro.
  Il birrificio di Bruxelles è uno dei pochi produttori mondiali di questo tipo di birra la cui storia vede uno stop produttivo attorno dal 1930 per poi riprendere nel 1973, quando un amico del mitico Jean Van Roy si presenta in birrificio con 150 kg di lamponi e il birraio si lascia tentare, riprendendo la produzione di uno stile che a quel tempo era dominato per lo più da birre dolci a cui veniva aggiunto dello sciroppo alla frutta. Quindi vediamo, ancora una volta, il birrificio Cantillon ergersi orgogliosamente a paladino della difesa delle tradizioni e dei gusti originari.
 La birra verrà chiamata Rosè (per il colore) de Gambrinus ( in onore al patrono della birra) e nel 1986 verrà identificata con una delle etichette più iconiche della storia brassicola a firma di Raymond Coumans.
 Nel bicchiere il colore è di un meraviglioso rosso brillante, la schiuma ocra, fine e poco persistente.
 La birra è giovane, imbottigliata il 20 Novembre 2013, al naso l’aroma è elegantissimo , seducente e ,prevedibilmente, il fruttato dei lamponi  tende a coprire gli off flavours tipici del lambic, anche se un tocco di legno umido e un leggero mentolato fanno capolino,con il salire della temperatura si presentano anche deliziose note di fragola.
 Il bocca il corpo è medio/basso e la carbonazione media, il gusto vira sul lampone con una bella acidità citrica a fare da contrappeso, vi è anche  una certa astringenza che ci conduce verso un finale secco, fruttato e persistente, a tratti pare addirittura sapido. Anche qui, con l’inalzarsi della temperatura (sono partito attorno ai sei gradi) emergono note di rosa e leggermente agrumate.
 Una birra decisamente votata all’estate, ottima come aperitivo o pausa rinfrescante, caratterizzata dal basso contenuto alcolico (5%), è probabilmente la birra più accessibile in casa Cantillon e riesce a coniugare perfettamente eleganza al classico tocco ruspante per cui il birrifico è famoso. Se preferite, potete lasciarla in cantina ad invecchiare per qualche tempo, in tal modo la parte fruttata lascerà un pò di spazio alle sensazioni più rustiche, oppure potreste stapparne una bottiglia ogni tot, alla ricerca dell'equilibrio perfetto. [deLa]

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