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lunedì 7 aprile 2014

Pinot Nero 2010, Macea

di Niccolò Desenzani



Ci risiamo. Un Pinot Nero in un luogo totalmente inusuale. Azienda recentissima, nuovi impianti. E poi la Garfagnana, ma dov’è?
Insomma le premesse non sono esattamente incoraggianti.
Certo c’è la scelta biodinamica, che qualcosa dice sulle intenzioni.
Va beh io non posso certo farmelo mancare, malato di curiosità.


Verso nel bicchiere e annuso. È un po’ chiuso, compresso, quasi puzzolente. Ma nel modo giusto, e io mi scopro ottimista. Certe puzze iniziali sono indizi sull’evoluzione del vino con l’aria, dicono che è andato in bottiglia ancora vitale e che qualcosa sta per succedere.


In bocca conferma una discreta sfocatura, ma si percepisce un bell’equilibrio gustativo. Se all’inizio vi è forse un leggero difetto di intensità, presto si recupera la forma, come di un palloncino appena  un po’ sgonfio che invece poi si riprenda.


Di lì in avanti è un continuo prender sapore, profumi. Un vino che respira autonomamente e dà l’idea di essere vivo. Questo gli permetterà di raggiungere alte vette di piacevolezza, di non far perdere la tensione curiosa per un attimo, di spingere in continuo a sentirlo e a berlo.


Non è un vino di grande definizione, con viti di pochi anni sarebbe chieder troppo, ma è un vino di terroir, nel senso che il vitigno sembra a proprio agio, segue la sua strada, impavido, evitando quasi ogni confronto coi cugini di altri luoghi. Anzi una cosa che mi ha colpito moltissimo è che sembrava a tratti di aver trovato l’anello di congiunzione fra un Pinot Noir e un Pinot Grigio in stile Princic. Vinificazione veramente ai limiti del troppo poco invasivo, lascia un fermentato in piena ricerca della propria strada che danza con coraggio coi batteri selvatici, convinto di avere la meglio.

Di questo passo sono sicuro che diventerà un vino di riferimento.

2 commenti:

  1. E se ti dicessi che ho appena scovato un'aziendina che vicino L'Aquila (800 mslm) produce: Traminer aromatico, Pinot Nero, Riesling Renano e Chardonnay. da assaggiare of course!

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