Pagine

lunedì 10 marzo 2014

Lusignolo 2010, Vino Rosato, Feudo d'Ugni

di Niccolò Desenzani




I vini di Cristiana Galasso sono presenti nei miei pensieri da un bel po’ di tempo, ma sono sempre stati al confine dell’irrealtà. Stiamo parlando di montepulciano e trebbiano in posti giusti, di una vignaiola che si narra viva quasi eremita su una collina ai piedi del massiccio della Maiella curando le vigne con affetto e vinificando con estrema naturalità e ridottissimo interventismo.
Quest’autunno finalmente ho avuto prove tangibili dell’esistenza dei vini della Galasso, nella forma di due coppie di bottiglie, una da uve trebbiano e una da uve montepulciano vinificato in rosa.
Quest’ultimo bevuto qualche mese fa, mi aveva lasciato un po’ perplesso, per l’acidità moderata, la sensazione d’essere troppo slavato al limite della soglia di percezione degli aromi e sapori tipici.
L’ho ritrovato qualche giorno fa (qualche volta prender due bottiglie è una cosa saggia) ancora molto molto delicato, ma finalmente godibilissimo. In attenuato, un naso gourmand che in modo netto dice vitigno, (luogo?) e vino. In bocca parla un filo di acidità tanto esile quanto incisivo e percorre i sapori tipici del Cerasuolo, in particolare quel bellissimo e necessario aroma di caffé.
Un vino che, certo, sta in una specialità non competitiva, quella dei vini sussurrati, sul confine dell’evanescenza, ma in questo caso si resta in equilibrio su quel confine ed è un vino che si ricorda.
Qualcuno diceva che forse la caratteristica più importante di un buon vino sia la memorabilità.



7 commenti:

  1. Davvero felice che al Bar si scriva dei vini di Cristiana Galasso una giovane vignaiola che in terra d'Abruzzo sta lavorando bene e sta crescendo qualitativamente, recentemente ho assaggiato il suo Montepulciano d'Abruzzo, il Fante, e mi è piaciuto assai.

    RispondiElimina
  2. Quando si dice la legge di Murphy... è, se non l'unico, il quasi unico caso in cui ho preso soltanto una bottiglia e ""non era apposto :("" discorso diverso per le altre bottiglie, Fante ...otttimo e godibilissimo, Riserva ...nebbiolosa e Lama Bianca ...georgiano d'Abruzzo, non mi resta che aspettare il nuovo arrivo!

    RispondiElimina
  3. Un feudo d'Ugni non può fare che... trebbiano!

    RispondiElimina
  4. Io tempo fa asaggiai "Il Fante" (purtroppo ne avevo una sola bottiglia) e mi piacque, ma secondo me necessitava di un tempo più lungo in bottiglia per "distendersi" al meglio. Di montepulciano mi permetto di segnalare Rasicci, specie l'ultima annata uscita (2011) vinificata per la prima volta senza lieviti selezionati: anch'esso va atteso parecchio nel bicchiere, ma poi è uno spettacolo!

    Valerio Rosati

    RispondiElimina
  5. bevuti recentemente i tre vini di Cristiana Galasso, tutti buoni e promettenti, Lama Bianca eccellente

    RispondiElimina
  6. Niccolò quando puoi, vai a trovare Cristiana e assaggia il Cerasuolo 2013, buonissimo, fragrante, freschezza e tensione in bocca.
    Confermo il Lama Bianca è ottimo, ma anche il suo Feudo D'Ugni Trebbiano Riserva (con lunga macerazione) è stupendo ancora deve uscire, ha bisogno di tempo dice lei(Cristiana), si sospetta nella vigna del Trebbiano del riserva ci siano qualche vigna di Peligno Bianco, clone di Trebbiano che già negli anni '70 Mario Soldati ne parlava in Vino al Vino....

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Vincenzo per essere passato. Vittorio è da poco tornato da una visita a Cristiana, che l'ha cambiato. Qui al bar l'entusiasmo per i suoi vini cresce di giorno in giorno!

      Elimina