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martedì 4 marzo 2014

Faugères AOC, Clos Fantine 2001, Carole-Corine-Olivier Andrieu

di Daniele Tincati


Solitamente non scrivo di vini bevuti al ristorante o assaggiati al volo nelle fiere se non in modo marginale.
Un post dedicato, intendo.
Ma qui è diverso, perché diverso è stato il vino.
Questa bottiglia ha lasciato il segno.
Purtroppo non esco spesso a mangiare per cui, quelle poche volte, cerco di selezionare con cura il posto.
Nella mia ultima uscita al ristorante mi sono imbattuto in questo esemplare.
In una carta dei vini fornitissima, ma economicamente inarrivabile e che sta virando su scelte commerciali, sono riuscito a scovare questo "rimasuglio" dei tempi passati.
Tempi in cui i proprietari compravano a cuor più leggero di ora.
Il Clos Fantine 2001 mi ha aperto il cuore.
Non ho mai compreso e gradito troppo in passato i vini del sud della Francia, ma alcune ultime scoperte mi stanno facendo cambiare idea.
Colore granato scuro, con qualche lampo rubino.
Parecchia sospensione, del resto l'avevano appena prelevato dalla cantina.
Spesso chi serve il vino non ha la sufficiente preparazione per farlo.
Bastava un po' più di accortezza evitando di scuoterlo troppo.
Poi non mi hanno lasciato il tappo in tavola, ed è gravissimo.
Comunque la sospensione non mi da fastidio più di tanto.
Naso intenso, dove spicca immediatamente una liquerizia dolce.
I profumi varieranno molto durante il pranzo, calcolando che la bottiglia è stata aperta e non decantata.
Mora di gelso e ciliegia sotto spirito si alternano a note balsamiche, alla resina di pino e alla garrigue, arrivando alla pasta di olive.
Vado un po' a memoria, non avendo preso appunti, ma c'era tanto altro, nel mezzo.
Assaggio della medesima intensità, con acidità vivissima e sapidità intensa, da grande vino del sud.
Bocca calda, ma la beva è fluida, l'alcool, sebbene presente in discreta quantità, non disturba il sorso.
Il tannino è ancora ben presente e nervoso, manco fosse un vino di 12 anni.
la chiusura è lunghissima, in perfetta corrispondenza con i profumi.
Bevuta di un'armonia memorabile, come non ricordavo da tempo.
Come sempre in questi casi, la bottiglia arriva a finire, anche in due.




7 commenti:

  1. Grande vino se hai tempo in futuro, in Faugeres è molto bravo anche Leon Barral … Raccomando vivamente

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    1. Grazie anche a te per il contributo.
      Mi piace quando, parlando di un vino, escono altri nomi da provare.
      Benissimo ;)

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    2. Barral, in effetti, rimane uno dei riferimenti per il Languedoc (e non solo), vini carnosi e "sanguigni" e ampissimi (spesso ancor più nel Faugeres base che nelle cuvee Jadis o Valiniere). Da provare assolutamente.

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  2. Daniele, deve essere stata davvero una bella esperienza. Conosco da poco i vini di Clos Fantine, ed è stato amore a primo sorso. Non oso immaginare la bontà di questo 2001.
    Wow!

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    1. Ric se siamo rapidi magari ne rimane ancora qualcuna.
      Quand'è che vieni a trovarmi ? :)

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  3. Alquier è pure ottimo, e Sylva Plana niente male. La vicina zona AOC St Chinian è pure da esplorare. E naturalmente i Côteaux du Languedoc...

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  4. Ti aspettavo Mike, non potevi esimerti dal darci qualche dritta sulla zona, giocando in casa ;)
    Grazie mille, cercherò di trovarne qualcuno, ma da noi non è semplice.
    Ho ancora in mente il Bandol che portasti alla cena da Luca, bella esperienza.
    Grazie di essere passato a contribuire.

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