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lunedì 3 marzo 2014

bricco della serra 2010, monferrato dolcetto, bera vittorio e figli


Periodaccio questo, non appunto nulla delle degustazioni e comincio, come gli anziani, a tornare sempre sugli stessi vini/produttori e pensare che “io sono uno a bere e loro un milione a fare vino” (citazione un po’ adattata di Troisi) quindi bevo e mi sembra di essermi perso qualcosa, qualcuno di ovviamente imperdibile…
Si sa sono un ansioso di natura.
Avevo in cantina da un anno il Dolcetto 2010 di Gianluigi Bera regalatomi a Fornovo negli ultimi concitati momenti di chiusura della fiera.
Scrissi già del 2009 e allora mi parve molto anomalo, nella sua bontà.
Il 2010 meno problematico nella sua genesi enologica ha però dei tratti simili al fratello maggiore.
Le memorie di “nerello” ci sono sempre e un po’ di animale, di selvatico, di vegetale, di ammandorlato.
Cupo e terroso, con speziature polverose, grafitose e un leggero amaricante (non proprio leggerissimo) tannico sul finale.
Potente e mutevole e molto intenso.
Il dolcetto in terra d’Asti è già una sfida commerciale, poi farlo come lo fa Gianluigi è quasi una partita persa.
Vino complesso hors cathegorie che non concede nulla alla banalità.
Ne ho ordinato un cartone per vedere se si addomestica nel tempo.
Kempè

Luigi


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