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giovedì 24 ottobre 2013

colline novaresi, nebbiolo 2010, Conti


Il Nebbiolo dicono gli ampelografi sarebbe nato in Valtellina o giù di li, poi si sarebbe diffuso in Piemonte a cominciare dal nord poi sempre più giu.
Si trovava anche in Monferrato ora non più.
I nebbioli del nord Piemonte mi affascinano, forse perché sono rari e io ho derive snob ma non solo, mi piace che la loro durezza sia non tutta nei tannini urticanti ma ben distribuita fra acidità viva e tannino.
Poi sono diafani, scarichi, esangui (di solito) molto nobili già nell’aspetto.
Non innalzano colori e concentrazioni muscolari.
Sono vini che li apri, li finisci e poi dopo un po’ dici buono!
Hanno una beva decisamente più semplice, friendly, gastronomica dei fratelli del sud.
Semplice però non vuol dire banale, i profumi sono confidenziali, appassiti, timorosi, rugginosi in sospensione nel liquido vivo e stupendamente acidulo.
Questa versione delle sorelle Conti è così ritroso ma gioviale, compulsivo come le produttrici.
E il territorio malgrado una certa marginalità mediatica è evidentemente vocato a produrre nebbiolo, da valutare e bere a secchi.
Kempè

Luigi


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