Pagine

giovedì 16 maggio 2013

Enodissidenze di Vittorio Rusinà

courtesy Simona Gallo
Enodissidenze è le decine di giovani di Officine Corsare in maglietta rossa che fanno sì che questa manifestazione dedicata al vino naturale sia possibile, sono per me insieme alla loro guida enoica Marco Arturi il simbolo di un'Italia che è diversa dalla pochezza di politici, banchieri e cortigiani che la circonda, che vuole cambiare, che vuole essere libera e vera.

Enodissidenze è la signora Silvana di Le Due Terre che mi dice essere qui non tanto per fare business ma quanto per testimoniare con la qualità dei loro vini l'appoggio al progetto di questa gioventù, pronta a dare una mano l'anno prossimo a cercare uno sponsor tecnico per calici più ampi.
Enodissidenze è Luigi di Crealto, poeta e derviscio nei tratti seri e orientali, pronto a condividere con entusiasmo quasi trattenuto nell'apparenza ma percettibile nel cuore, la grandezza della semplicità del suo grignolino e delle sue barbere fra cui spicca il volo quella affinata in giara.
Enodissidenze è Dario Princic che spiega che cento anni fa il Collio era un deserto, la prima guerra mondiale aveva lasciato solo distruzione, poi ci fu la lenta ricostruzione di vigne, frutteti e campi, poi ancora ci fu una terribile gelata, e poi ancora ricostruzione faticosa quindi vennero i signori istruiti dalle città a vendere la chimica e il diserbo ai contadini, a far leva sui soldi, sull'avidità e portando un inquinamento dei suoli e delle acque che fa impressione...Dario Princic lo storyteller del Pinot Grigio e della Ribolla (segnatevi 2011).

Enodissidenze è i ragazzi di Fornace in grado di produrre finalmente un Arneis naturale da lode, da Santo Stefano Roero presto everywhere.
Enodissidenze è i tatuaggi camuni di Lucia Bellini.
Enodissidenze è la birra Clandestino di Carussin che è finita.
Enodissidenze è la signora di Valli Unite che parla una delle molte lingue del Mali e ha un dolcetto da lode.
Enodissidenze è il ristoro "corsaro" in grado di soddisfare la mia fame atavica con zuppa di cicerchie e fave, piadine vegetariane e non, risotto asparagi e gorgonzola...tutto buono, tutto condiviso con gli amici seduto sui tavoli all'aperto contro il muro all'ombra del Sermig, fra tutti Giovanni Canonica e famiglia, gente semplice, gente contadina nonostante le preziose vigne in Barolo.

Enodissidenze è il succo di mele offerto da Elisabetta Dalzocchio, buonissimo.
Enodissidenze è il Barolo di Beppe Rinaldi così buono che...
Enodissidenze è i frizzanti emiliani di Marco Rizzardi (Crocizia) e di Denny Bini, due vignaioli che stimo per l'alta qualità naturale e per i prezzi equi dei loro vini, vini che dovrebbero stare in ogni cantina degna di questo nome.
Enodissidenze è il Rosato di Enrico Togni.
Enodissidenze è Patrizia Vanelli e i suoi formaggi di capra
Enodissidenze è un bicchiere di Gavi Filagnotti Cascina degli Ulivi bevuto a fine giornata con l'amica Sara Rocutto da Pordenone.
Enodissidenze è la capacità degustativa di Luigi Fracchia che comprende subito l'alta qualità dei carciofini, della giardiniera e degli zucchini trombetta degli amici liguri di La Baita, grande scoperta gastronomica.
Enodissidenze è Gianni di Officina Enoica e il suo entusiasmo, un partigiano del secondo millennio
Enodissidenze è scoprire che il moscato passito di Ezio Cerruti è perfetto come aperitivo magari con una cappasanta o un'ostrica.
Enodissidenze è i nebbioli nordisti delle sorelle Conti
Enodisisdenze è anche Niccolò Desenzani, Eugenio Bucci, Gil Grigliatti, Mauro Cecchi, Marilena Barbera, Mariachiara Montera, Fabrizio Roych, Carlo Cantono, Marco Benna, Gigi di Scannabue, Matteo del Contesto, Celeste delle Scodelle, Daniele Marziali, Bruno Boveri, Stefano Cavallito, Fabio di Zucca e Melone, Davide di Enocratia, Matteo di Casa Slurp, Giorgio Grigliatti e tutti gli amici che c'erano.


5 commenti:

  1. Ciao Vittorio, quanto hai ragione su Denny Bini e Marco Rizzardi! Però non dirlo troppo in giro altrimenti finisce che si montano la testa ;-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. e aumentano i prezzi :) Denny lo conosco da tempo,Marco è stata una scoperta recente nonostante lo scout Alessandro @Patat0ne mi avesse avvisato "anni fa" di seguire Crocizia.

      Elimina
  2. Enodissidenze è anche l'entusiasmo contagiante di Vittorio Rusinà !

    RispondiElimina
  3. Possibile che ,finalmente, qualcuno ha fatto un Arneis che si riesce a bere?! Mi sento San Tommaso ma di voi mi posso fidare;-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. c'è della stoffa in quell'Arneis... da seguire Fornace con attenzione, ottimo anche il loro Langhe Rosso prossimamente escono con un Roero.

      Elimina