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venerdì 6 maggio 2011

a-iuto un arneis in monferrato!

a-iuto! Vdt s.a., 13,5% vol, a base di arneis, chardonnay, malvasia.


Volevo assaggiare un bianco di Ezio Trinchero.
Primo perché adoro i bianchi.
Secondo perché ho scoperto, colpevolmente, i vini di Ezio Trinchero da pochissimo tempo.
Volevo fare ammenda di questa mancanza.
A mia parziale discolpa il fatto che è stranamente escluso dalle eno-guidone, di cui supinamente mi pascio.
Terzo perché sono stato colpito dal suo Rosso del Noce un uppercut che mi ha stordito e ammutolito.
Ne devo bere un altro per ritrovare la parola e non c’è ne è stata ancora occasione.
Per cui mi sono aperto un “a-iuto!” che al di là del nome per lo meno bizzarro è un vino bianco.

Orange wine per dirla da enostrippato cool con ondeggiamenti anglofoni.
Quarto perché adoro la malvasia aromatica secca e lui ce la mette in uvaggio.
Quinto perché cerco pervicacemente un bianco piemontese che mi emozioni.  
Ezio Trinchero, lo dico agli unici due lettori oltre mè che non lo conoscono, è ad Agliano Terme (AT).
Patria della Barbera d’Asti docg sottozona Nizza.
Il Sancta Sanctorum delle Barbere.
Il Basso Monferrato delle colline comprese tra la valle del Tanaro e la valle Belbo con scivolamenti geografici nelle langhe anche astigiane e il moscato che scavalca e embrica le province di Asti e Cuneo.

Base arneis al sessanta percento e poi malvasia e chardonnay entrambe al venti percento.
Scelta ampelografica non tipicissima.
Arancione intenso tendente all’ocra delle terre senesi.
Malgrado la macerazione sulle bucce di un decina di giorni c’è della glicerina nel bicchiere.
Sono salvo! certe volte l’urticante scontrosità accentuata da volatili border line dei macerati mi mette a dura prova.
Profumi lievi ma profondi di tuberosa e fiori di acacia e leggero varietale della malvasia.
Morbido il giusto, quasi grasso, lieve velo tannico, acidità delicata e rinfrescante, molto buono anche da bere solo senza cibo.
Finito molto rapidamente.
Bonne degustation

Luigi



 
PS
Il Rosso del Noce è un vdt ottenuto dal blend di barbere di quattro millesimi differenti provenienti dalla vigna del noce, il 97+98+99+01.
Ha una freschezza acida tumultuosa anche al naso con una mineralità ferrosa, terrosa, con lontanissimi cenni erbacei, ammicammenti balsamici, complessa, territoriale nel senso di una profonda integrazione fra terroir e vitigno che in questa parcella, da vecchie viti dà vini corposi ma freschi, acidi quasi all’eccesso e incredibilmente salati con profumi ancestrali di “Barbera”.

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