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domenica 26 dicembre 2010

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Anteo Nature Ecrù Millesimo 2001.
Antefatto:
non so per quale oscuro motivo da sempre l’Oltrepo’ Pavese mi ha attratto, forse per le mie estati passate nel monferrato che è parte di un sistema collinare preapenninico che ingloba il basso monferrato, il tortonese, il gavese, la liguria, l’oltrepo’ e l’emilia.


Questa continuità percettiva delle colline e le struggenti canzoni di Paolo Conte (le fisarmoniche di Stradella) mi hanno sempre legato ad un mondo così vicino e così lontano.
La parlata dell’oltrepo’ è piemontese, la cantina è la crota e il crutin (luogo più defilato destinato all’affinamento e la conservazione dei vini).
In realtà io d’estate andavo a Viarigi  lì la cantina è la canva (dal frances cave) e fare in fretta si dice fuma d’sgagià (credo da degage francese) un mondo quello del monferrato, dell’oltrepo, dei colli piacentini costituito da piccole enclave embricate tra loro, con il territorio, con le tradizioni, storicamente lontane e dimenticate dal potere e dall’economia.
Stessa maledetta storia di cantine sociali elefantiache che poco pagavano e poco stimolavano un territorio fortemente vocato, producendo una involuzione tecnica e la fuga dei giovani dalle campagne
Si coltivano più o meno le stesse uve, barbera su tutte con un distinguo importante l’oltrepo’ nel tempo ha sviluppato una specializzazione verso alcune varietà internazionali anche a bacca bianca che si sono ben ambientate.
Pinot nero e riesling sono i vitigni simbolo dell’attuale oltrepo’.
Una particolare interpretazione italiana dei due vitigni, inutile cercare la francia e la germania, qui c’è più calore più morbidezze forse più sensualità, quella che ricorda certi pomeriggi d’estate con l’aria immota un caldo umido amniotico e il frinire ossesivo dei grilli.
Per anni i vignaioli vendevano il loro pinot agli spumantieri d’italia forti del fatto che il suolo patrio è molto ostico per il pinot.
Se non fosse per l’oltrepo’ saremo terra di Blanc de Blanc.
Dopo anni di iniezioni di struttura agli chardonnay forestieri si è iniziato a imbottigliare e spumantizzare in loco e hanno richiesto ed ottenuto la DOCG sui vini spumanti a rifermentazione naturale in bottiglia.


L’oltrepo’ è terra di Blanc de Noir.
E’ l’alter ego della Franciacorta anche dal punto di vista socio-economico una è figlia del miracolo economico l’altra è frutto della atavica resistenza alla miseria e sopraffazione con puntate di genialità tipiche della civiltà contadina.
Io in maniera del tutto “simpatethic” preferisco la seconda.
I vini sono tutti buoni ma una storia di sofferenza e fatica li rende più sapidi.
Io non amo i vini figli di piazza affari è un mio limite.
In realtà l’oltrepo’ è il figlio minore della spumantistica lombarda.
Questo per noi consumatori è una opportunità infatti meno fama più qualità a minor costo.
Cambiate l’olio alla macchina, fate il pieno e prua verso Casteggio.
Per deliziarmi ho bevuto dell’ Az. Agr. Anteo  il Nature Ecrù Millesimo 2001 in magnum.
Un Blanc de Noir 100% Pinot nero.
Spuma, perlage tutto bene (mi annoio un po’ a scrivere banalità).
Colore intenso con riflessi ramati e vivaci.
Bello a vedersi.
Profumi da Blanc de Noir intensi, di pane nero, di pasta madre acida, di scatola di sigari con gocce di distillato e scorzette di arance.
In bocca morbido e avvolgente malgrado i soli 2,5 gr/l di zuccheri riduttori e una acidità fissa importante.
Il corpo (un residuo secco notevole) bilancia e sostiene le durezze e ci regala uno dei vini che più mi piacciono.
Un Blanc de Noir che viene dal caldo, dalla maturazione zuccherina delle uve au point che lascia intatta l’acidità ma ne lima la verticalità.
Senza spocchia lo definirei un vino di terroir.
Che terroir.
Lo berrei su tutto, ottimo sul pollo al latte di cocco e spezie del sud est asiatico.
Un’altra di quelle bottiglie che finiscono troppo in fretta.
Aridità dalla cantina
100% Pinot Noir allevato a guyot e cordone speronato densità d’impianti 3.000/5.000 ceppi ha.
Fermentazione in acciaio.
2/3 gr/l di zuccheri riduttori (Brut Nature).
Presa di spuma minimo 30 mesi.
Malolattica non pervenuta.
Buona degustazione

luigi



PS
Non pago ho aperto anche un Anteo Brut Riserva del Poeta Pinot Nero 2001.
Ancora più fresco del primo, asciutto, sapido e affilato anche in bocca pronto a sfidare gli anni.
85% Pinot Noir allevato a guyot e cordone speronato densità d’impianti 3.000/5.000 ceppi ha.
15% Chardonnay allevato a guyot e cordone speronato densità d’impianti 3.000/5.000 ceppi ha.
Fermentazione in acciaio. Parziale affinamento in barrique delle basi.
Degorgément 10/08.
8 gr/l di zuccheri riduttori (Brut).
Presa di spuma minimo 30 mesi.
Malolattica non pervenuta.

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